A partire dall'11 luglio 2013 entrerà in vigore il nuovo regolamento della Comunità Europea sui cosmetici. Il Parlamento Europeo e il Consiglio dell'Unione Europea specifica, tra le altre cose, che "per garantirne la sicurezza, i prodotti cosmetici che vengono commercializzati dovrebbero essere fabbricati nel rispetto delle buone pratiche di fabbricazione."
Questo concetto è fondamentale e assume una grande importanza. Vediamo infatti che quando si parla di etichettatura, si fa riferimento all'obbligo di indicare l'elenco degli ingredienti usati "intenzionalmente".
Intenzionalmente???
Questo sta a significare che una piccola parte di ingredienti non ammessi è tollerata se presente per cause non intenzionali, magari perché finiti all'interno dei prodotti accidentalmente durante le fasi della produzione.
Dal sito dell'Unione Europea:
L’etichettatura dei prodotti contribuisce alla tutela dei consumatori. I recipienti o l'imballaggio devono infatti riportare indicazioni, in caratteri indelebili, facilmente leggibili e visibili. Tali informazioni riguardano:
- il nome o la ragione sociale e l'indirizzo della persona responsabile del prodotto;
- il paese di origine dei prodotti importati;
- il contenuto nominale al momento del confezionamento, espresso in peso o in volume;
- la data limite di utilizzo del prodotto cosmetico, stoccato in condizioni adeguate;
- le precauzioni per l'impiego, anche per i cosmetici di uso professionale;
- il numero del lotto di fabbricazione o il riferimento che permetta di identificare il prodotto;
- l'elenco degli ingredienti, ovvero qualsiasi sostanza o miscela usata intenzionalmente nel prodotto durante il processo di fabbricazione.
Ma quindi che cosa potrà veramente garantire che nessuno di quegli ingredienti vada all'interno del cosmetico che l'estetista utilizza in cabina e che consiglia con tanta convinzione alle proprie clienti? Come fare per essere certi che i prodotti proposti utilizzano standard produttivi che riescono ad evitare anche in minima presenza, anche non intenzionalmente, sostanze non del tutto salutari per la pelle? Certamente delle certificazioni di qualità sullo standard di fabbricazione e del packing (vedi esempio). Quali sono i laboratori dove i cosmetici vengono prodotti? Quali standard vengono utilizzati?
certificazione di qualità su fabbricazione, imballaggio e controllo prodotti |
Il regolamento europeo si concentra inoltre sulla vigilanza sul mercato: "Per ogni prodotto immesso sul mercato deve essere designata una persona responsabile all'interno della Comunità. Tale persona garantisce la conformità dei prodotti alle disposizioni del regolamento. In particolare garantisce il rispetto degli obblighi di protezione della salute, di sicurezza e di informazione dei consumatori. Essa tiene e mette a disposizione delle autorità pubbliche una documentazione informativa sui prodotti. Per garantire la tracciabilità del prodotto, la persona responsabile deve poter identificare i distributori ai quali fornisce il prodotto cosmetico: per un periodo di tre anni dopo la data in cui il lotto del prodotto cosmetico è stato messo a disposizione del distributore. Lo stesso vale anche per tutti gli altri operatori della catena di fornitura (fonte:http://europa.eu/legislation_summaries/consumers/product_labelling_and_packaging/co0013_it.htm)
Il regolamento vieta l'impiego delle sostanze classificate come cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione (CMR), salvo casi eccezionali, con degli elenchi appositi. Prevede un elevato livello di protezione della salute umana in caso di impiego di nanomateriali nei prodotti cosmetici, mentre la sperimentazione animale va sostituita con metodi alternativi per le aziende che ancora non lo avessero fatto. Il regolamento vieta infatti la realizzazione di sperimentazioni animali all'interno dell'Unione europea per:
- i prodotti finiti;
- gli ingredienti o le combinazioni di ingredienti.
Per chi volesse approfondire ecco il testo completo:http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:32009R1223:IT:NOT
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